mercoledì 18 marzo 2009

12B) Paldemar e il Druido Oscuro

Un attimo di riposo, di verifica che la zona sia sicura, e i sei riprendono la formazione compatta pronta a tutto, col fine di oltrepassare la porta ti pietra che li separa dal nascondiglio di Paldemar. Avanzando con cautela, spostano le pesanti ante di pietra ed entrano in un santuario dedicato a Baphomet, adornato da decine di statue e illuminato da torce magiche.

Vi e' anche un tavolo di marmo al centro, sopra il quale vi sono libri, fogli e appunti. Ma ad attirare l'attenzione di tutti e' l'ombra sopra ad un pulpito a balcone che e' ben visibile in fondo alla stanza.


"Paldemar, dobbiamo parlarti!" esordisce Kaliber.


In quel momento da dietro le spalle di Dan appare, invisibile fino ad un attimo prima, lo gnomo agrid, che punta alla gola dell'eladrin un pugnale avvelenato.
La risposta di Orkut non tarda: agrid viene immediatamente marcato dalla maledizione del Warlock.

A rompere la tensione dell'azione e' Paldemar stesso, che si rivela dalla posizione sopraelevata e dice "avete distrutto le mie difese, e invaso il mio territorio. cosa volete?".
"Non siamo ostili. Ci manda Gendar, che vuole informarti che Noristo Azer e' compromesso. Siamo anche noi nemici di Orontor" risponde Kaliber.
"Ha tentato di assassinarci!" completa Leonard.

Agrid non sembra convinto e mantiene la sua posizione, ma Paldemar invece crede al gruppo e dice ad Agrid di lasciare andare Dan.
"Agrid, non abbiamo il tempo per discutere o uccidere questi avventurieri, dobbiamo prepararci e vi sono diverse cose da finire prima dell'incontro", dice Paldemar. Agrid accetta dopo deboli proteste.

Paldemar sembra di fretta. Aggiusta le carte e osserva nervosamente una clessidra che e' sul tavolo. Ordina a Agrid di portare tutto nella sua stanza (che si rivela essere uno stanzino nascosto dietro a una porta segreta del santuario), e di andare a nascondersi insieme ai nuovi venuti senza interferire assolutamente con l'incontro dell' "emissario".

"Chi dovete incontrare?" Chiede Dan.
"Qualcuno di molto pericoloso. Purtroppo per poter difendermi da Orontor ho dovuto.. giungere a compromessi morali. Sara' qui a minuti. Se tutto va bene vi spieghero' tutto tra poco."

I sei, piu' lo gnomo si nascondono dietro alla porta segreta, incastonata tra due statue di baphomet, una zona che permette a tutti di intravedere il santuario e di ascoltare a partire delle finte scanalature delle sculture.
Paldemar attende con preoccupazione nel santuario, fino a quando gli ultimi granelli di sabbia della clessidra cadono sul fondo.

Dopo pochi secondi, le luci magiche alle pareti diminuiscono molto di intensita', e la temperatura si abbassa, come se un manto gelido d'ombra stesse calando su tutta la zona.
Nonostante la vista e l'udito non siano ottimali da dietro la porta segreta, e' udibile un battito di ali in lontananze, poi sempre piu' vicino, sempre piu' vicino... fino a quando non e' visibile la figura nera di un uccello scuro volteggiare nella stanza per poi posarsi per terra a pochi metri di distanza da Paldemar, che attendeva immobile.
In un attimo l'uccello nero cambia la sua forma e diventa una persona, un umano incappucciato le cui sembianze non sono visibili dalla posizione del gruppo.

"Ti aspettavo. Tutto e' andato come previsto, le difese hanno tenuto al primo attacco, ma non ho ancora elimintato Orontor, ho bisogno di piu' tempo, ancora qualche giorno." dice Paldemar al figuro, tradendo molta paura.
Il nuovo arrivato resta immobile.
"Lord Acererak comprendera', se non elimino Orontor nulla di cio' per cui ho lavorato avra' senso, e se io dovessi scomparire prima di lui, avrebbe il totale potere dell'Ordinator Arcanis... ho bisogno ancora di qualche giorno.." continua.

"E' un problema tuo. Lord Acererak e' stato di parola. Il tuo tempo e' scaduto." L'uomo incappucciato dopo aver parlato fa un passo avanti, e Paldemar indietreggia fino al muro. "Prima di morire, sappi che come stabilito le truppe del generale Francos muoveranno contro l'Umbraforge prima del loro attacco."
L'uomo avanza ancora. Paldemar e' terrorizzato.

Balbetta: "O emissario del divoratore, Druido oscuro, Basik.. io ti conoscevo.. risparmiami.. risparmiami ancora per qualche giorno perche' io possa completare il mio scopo! Basik, sono l'ultimo dei guardiani, ti ricordo quando eri diverso, io ero un ragazzino all'ordine arcano e guardavo al nome tuo e dei tuoi compagni con ammirazione... risparmiami.."
Il druido oscuro e' ormai a un metro da Pademar, che e' schiacciato e rannicchiato contro il muro, all'ombra del suo aggressore.
Da oltre la porta segreta il gruppo osserva con paura la scena. Orkut e' quasi tentato di intervenire, ma viene subito scoraggiato dagli altri, che intuiscono la potenza di Basik.

Il druido ha un secondo di esitazione, poi solleva una mano e colpisce Paldemar con un raggio di energia bianco-dorata. Un istante dopo il mago di Saarun e' trasformato in una innocua licertola. Basik schiaccia cio' che rimane di paldemar con un piede e spreme il sangue dell'animaletto con la mano.


Dopo aver ucciso il mago si gira verso la porta segreta.
Il gruppo e' agghiacciato all'idea che il druido possa averli scoperti. Tutti restano immobili. Agrid diventa immediatamente invisibile.

Basik dopo qualche secondo si trasforma in corvo e vola fuori dalla stanza. La luce e la temperatura ritornano repentinamente alla normalita' qualche secondo dopo.Di Paldemar resta solo una macchia di sangue sul pavimento.

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